La morte del faraone e il pianto dei cieli
Lo sapevate?
I Testi delle Piramidi, scoperti nel XIX secolo, rivelarono che gli antichi egizi credevano che il cielo e la terra piangessero quando i faraoni morivano - una credenza pagana che il Corano rifiutò specificamente 1200 anni prima della scoperta di questi testi.
فَمَا بَكَتْ عَلَيْهِمُ السَّمَاءُ وَالْأَرْضُ وَمَا كَانُوا مُنظَرِينَ
E né il cielo né la terra piansero per loro, né furono rimandati.
Corano 44:29
Spiegazione
Questo versetto confuta specificamente una credenza egizia antica che era sconosciuta al mondo fino alla scoperta dei geroglifici nel 1822. Il fatto che il Corano possa riferirsi con precisione e rifiutare una credenza che era letteralmente chiusa in geroglifici indecifrabili per oltre un millennio è un miracolo storico notevole.
Dettagli scientifici
Contesto storico
Nel VII secolo d.C. quando il Corano fu rivelato, i geroglifici egizi erano stati persi nella storia per secoli. La Stele di Rosetta non fu scoperta fino al 1799, e i geroglifici non furono decifrati fino al 1822 da Jean-François Champollion.
Scoperta dei Testi delle Piramidi
I Testi delle Piramidi, scoperti nel XIX secolo, sono i più antichi testi religiosi conosciuti al mondo. Contenevano resoconti dettagliati delle credenze degli antichi egizi sulla morte, inclusa la credenza che il cielo e la terra piangessero quando i faraoni morivano.
Verifica doppia
Il miracolo è verificato sia storicamente attraverso la scoperta dei Testi delle Piramidi, sia scientificamente attraverso la ricerca spaziale moderna che mostra che i corpi celesti emettono onde elettromagnetiche che possono essere convertite in suono - ma non specificamente quando qualcuno muore.
Riferimenti
- Faulkner, R.O. (1969). The Ancient Egyptian Pyramid Texts. Oxford University Press.
- Allen, J.P. (2005). The Ancient Egyptian Pyramid Texts. Society of Biblical Literature.
- Champollion, J.F. (1824). Précis du système hiéroglyphique des anciens Égyptiens. Paris.